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C'era un padre

  • Immagine del redattore: Mara- Sati Capitanelli
    Mara- Sati Capitanelli
  • 9 apr 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Queste lacrime sono per te, padre.

Ho visto come correvo da te, mi arrampicavo sulle tue ginocchia e con lo sguardo fiero mi sedevo al sicuro tra le tue braccia. Quando l'ho visto ho sentito un nodo alla gola, incredula. Allora c'è stato un tempo in cui tra me e te fluiva qualcosa.

Non lo sapevo, non lo ricordavo.

Non ti sentivo, fino a poco tempo fa non c'era un posto per te nella mia vita.

Eppure mi sono amaramente accorta che le scelte compiute in questi lunghi anni erano ricerca di te.

Ti ho cercato in mia madre. Nelle mie sorelle.

Mi sono espressa attraverso la tua voce più forte: la violenza.

Era il mio modo per tenerti vicino, ma non lo sapevo.

Ti ho cercato nei miei più giovani e più maturi amori, ti ho cercato in mio figlio.

Tu che non potevi sentire il mio pianto. Tu che ogni volta che da neonata piangevo, ti sentivi spezzare dentro.

I tuoi fantasmi ti soffocavano.

I ricordi del tuo pianto non accolto ti turbavano, ricordi che ti marchiavano il corpo, ma che erano sepolti alla mente.

Tu che senza un anestetico emozionale non riuscivi a tenermi tra le braccia.

Tu che quando ti ho sognato anni fa, mi hai lasciato il terrore nel cuore.

Io.

Ho odiato per incontrarti, ho usato altri per sentirti, per farmi vedere da te.

Ho odiato te.

Ho odiato me.

Ho rinunciato a ridere forte, per essere amata da te. Ho rinuciato ad esprimere i miei bisogni per non farti soffrire, ho ridisegnato disegni per farli piacere a te.

Pezzo dopo pezzo, amputavo luoghi del cuore e luoghi del sentire, per non farti ricordare quello che non volevi ricordare.

Tu che sei morto affogato.

Io che affogo ogni volta che rinuncio a me stessa per essere amata dagli altri.

Tu che con la tua morte ci hai liberato.

Io che ogni volta che mi censuro poi invoco rabbiosa la libertà.

Padre, sono per te queste lacrime.

Sono lacrime d'amore di una figlia che vuole restituirti ciò che non le appartiene.

Ora ti sento.

Ora sento di appartenere.

Vedo oltre la nebbia, vedo il lungo cordone di luce intensa che ci unisce.

Ho portato il tuo dolore per troppo tempo, lo lascio a te.

 
 
 

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