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Mestruazioni (tutto ciò che le donne, ma anche gli uomini, dovrebbero sapere)

Se mi avessero raccontato alle medie come funziona una donna forse non avrei passato anni interi della mia vita a pensare di essere pazza, incoerente, volubile, inconcludente.

A partire da quella prima mestruazione e dal modo in cui ho vissuto il suo arrivo, in segreto, in imbarazzo, modo che sì, aveva a che fare con la mia storia personale, ma anche con una completa mancanza di informazioni, mancanza di un rito di passaggio, di senso di appartenenza.

Assieme alle mestruazioni ogni donna è introdotta in una nuova forma di vivere e sentire il mondo, una forma ciclica, in cui, come nelle stagioni, nelle fasi lunari, nella metamorfosi degli insetti, si nasce, si vive e poi si muore. Per poi rinascere.

Il ciclo dell'utero avviene grazie ad un vero e proprio ciclo ormonale che ha i suoi effetti su tutto il corpo, la sfera emotiva ha un ruolo centrale nella produzione di questi ormoni e da' l'avvio ad una danza di assestamento continuo tra corpo, psiche e soma.

Ogni fase è caratterizzata da cambiamenti profondi, dei quali però abbiamo perso la conoscenza, quindi ne siamo solo parzialmente coscienti. Solitamente li percepiamo come fastidiosi inconvenienti che ci allontanano dai nostri obiettivi quotidiani. In questo modo vediamo solo la superficie delle acque, ignare degli abissi che dimorano in noi.

Jung aveva descritto la ciclicità della donna attraverso quattro archetipi che corrispondono al ciclo dell'utero, quindi alla fase preovulatoria, ovulatoria, premestruale e mestruale. Conoscerli, e riconoscersi in essi è stato un enorme sollievo per me.

Successivamente sono diventati lo strumento attraverso il quale ho visto sbocciare la mia femminilità, temperamento che non riconoscevo affatto in me.


Verso la fine delle mestruazioni inizia nel nostro organismo una fase di allentamento della tensione, di decompressione: il progesterone, diminuendo, porterà via con se irritabilità e tristezza e lascerà il posto agli estrogeni, ormoni della felicità. Durante questo periodo, che Jung aveva chiamato “Fase della Vergine”, noi donne ci sentiamo più leggere, vivaci, più belle (di fatto lo siamo perchè gli estrogeni agiscono sul corpo rinvigorendo pelle e capelli).

E' un periodo caratterizzato da dinamismo fisico e mentale, si attiva maggiormente l’emisfero sinistro del cervello che conferisce maggiore capacità analitica, emerge la polarità maschile più direttiva e pragmatica. E' il momento del ciclo in cui siamo più attive, più pratiche, in cui riusciamo a far partire nuovi progetti, in cui siamo indipendenti ed autoreferenziali.


Più ci avviciniamo alla fase ovulatoria più la nostra percezione inizia a diventare densa, profonda, il corpo e anche la psiche si preparano alla maternità.

Una donna porta con se, ogni mese, anche l'aspetto materno perchè ogni mese il suo corpo si prepara per dare la vita, ma questo aspetto prescinde dall'avere realmente procreato, il concetto di maternità è legato ad una forma di cura e accudimento nei confronti dei propri progetti, dei propri sogni, di noi stesse e delle persone che amiamo.

Dal dodicesimo giorno a partire dall'inizio delle mestruazioni inizia quindi la “Fase della Madre”, quando l'ovulo maturo viene rilasciato.

La fase della madre è breve, dura il tempo di vita dell'ovulo, all'incirca un paio di giorni, ma è molto intensa, porta una sensazione di pienezza basata sull'amore profondo e sull'armonia. Come l’ovulo, matura anche la parte emotiva, che protende verso l’altro.

E' un'evoluzione dell'energia della fase preovulatoria, caratterizzata dall'egocentrismo (inteso come libero dalla procreazione) e che arriva fino all'accoglienza della vita.

Per molte donne è un momento particolare, caratterizzato anche da fragilità e dolore: per riuscire a viverlo con pienezza e serenità, per riuscire a donarci all'altro, dovremmo essere in grado di essere madri di noi stesse, di avere sanato gli irrisolti con le nostre madri.

Questa capacità di essere amorevoli con noi stesse è sicuramente un traguardo complesso che richiede una raffinata presenza verso sé, ma solo così riusciremo a fare spazio al senso materno che è in noi.

Se il senso della propria identità è fragile, lo cercheremo negli altri (nei nostri figli, nei patner) sotto forma di dipendenza emotiva, di continua richiesta di conferme.


Nel momento in cui l'ovulo non viene fecondato inizia a sfaldarsi, ma il corpo è predisposto al mantenimento della vita e continua la produzione di progesterone per altri nove giorni circa.

Questo progesterone si ritrova a vagare per il corpo "senza una meta precisa" perchè non può più essere indirizzato verso la protezione della vita ed è per questo motivo che ci sentiamo fibrillare, spinte da un forte predisposizone al movimento, siamo iperattive.

Inizia così la "Fase dell'Incantatrice".

Un indicatore caratteristico è l'insonnia che puntualmente sparisce quando ci avviciniamo alla fase mestruale. Anche se il bisogno di dormire aumenta, la mente è spesso troppo attiva per rilassarsi.

Sentiremo una spinta a riordinare, gettare via, fare spazio.

E' un tempo lungo, altalenante, che si avvicina lentamente (di pari passo con la diminuzione del progesterone in circolo) all’introversione della fase mestruale. Il corpo viene percepito più pesante, gonfio, le energie fino a quel momento proiettate verso l’esterno, portano la donna a contattare la propria essenza più cupa. L'oscurità risale dagli inferi.

Gli aspetti più segreti di noi chiedono di essere visti, manifestano il loro bisogno di esistere, di essere integrati.

Più li ignoriamo, più li giudichiamo, più vivremo questo momento reprimendo la nostra essenza ed aggredendo chi ci circonda.

Michela Caelli, citata da una meravigliosa Alice Casco, descrive in un suo libro questi aspetti che emergono come "le parti sanguinanti dell'anima che aspettano di essere curate".

La donna qui non deve prendersi cura dell’altro, ma di se stessa, concedersi del tempo per portare alla luce i suoi lutti e piangerli. Diventa vitale il dialogo interiore e il coraggio di scendere nella propria profondità, ma anche la capacità di accettare tutto ciò che la fase ci mostra di noi.

Respirare, meditare, passeggiare in natura può aiutarci.

Ma sentiremo anche la spinta ad esprimere la nostra creatività seguita dall'istinto di distruggere ciò che abbiamo creato, in risonanza con quello che sta accadendo nel nostro utero, all'ovulo non fecondato. Può quindi capitarci di investire molte energie nella realizzazione di qualcosa e poi sentirci sollevate se non si realizza.


Pochi giorni prima delle mestruazioni la produzione di progesterone crolla e ci immergiamo nella "Fase della Strega", il momento del sanguinamento, dell'espulsione dell'ovulo non fecondato.

E' il tempo del riposo. Il corpo ha bisogno di dormire, di intimità e quiete. Di solitudine. Di rallentare.

Le emozioni affiorano leggere ed accentuano la nostra sensibilità, la forte empatia potrebbe farci arrivare i messaggi dall'esterno come difficili da tollerare, saremo spinte ad innalzare barriere protettive tra noi e il mondo.

Concediamoci del tempo, il contatto con l'acqua, dei bagni caldi, dove l'acqua simbolicamente porterà via il vecchio per fare spazio al nuovo, in sincronia con l'espulsione dell'ovulo attraverso le mestruazioni.

I sogni diventano più vividi, ricordiamoli, è il nostro incoscio che sta comunicando.

"E' il tempo di accettare il cambiamento e di celebrare il ciclo continuo dentro noi stesse" (Grey).


La predisposizione che abbiamo ad accogliere questa ciclicità è strettamente intrecciata con la nostra autobiografia, con lo spazio che abbiamo dedicato a curare le nostre lesioni psichiche.

Diminuire la distanza tra tutte le parti di noi, soprattuto quelle che percepiamo come intollerabili, ci permetterà di avvicinarci il più possibile alla nostra integrità, alla nostra vera essenza.

In questo modo fluiremo liberamente da una fase all'altra, in perfetta armonia con la nostra femminilità.


Riferimenti

Luna Rossa di Miranda Gray


Questi disegni stupendi sono di mia sorella Shakti https://www.instagram.com/odioshakti


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