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Principio di una metamorfosi

Piccola farfalla, ero bruco quando sei nato.

Mangiavo, camminavo, dormivo.

E avevo te.

Agivo per istinto, ti curavo con tutto l'amore che possedevo, ma seguivo una strada tracciata.

Da chi non so.

Ero attirata da questa forza magnetica verso cammini che sentivo familiari.

Tu eri davanti a me, ma non so se ti vedevo realmente.

Eri più un riflesso. Di me, delle mie paure, delle mie ambizioni.

Ero felice quando vedevo i miei desideri realizzarsi attraverso te.

Quella gioia era una menzogna. Una trappola.

Non rivolgevo lo sguardo all'esterno: ero bruco, pesante, lento.

Tu non hai mai smesso di comunicare.

Ho iniziato a decifrare il tuo codice, mi sono dovuta spingere lontano, mi sono dovuta sforzare.

Mi sono ritrovata a contemplarti oltre la nebbia.

Come bruco stavo morendo.

Mi sono chiusa in me stessa.

Mi sono aperta a me stessa.

Ho rifiutato tutti.

Non riconoscevo più nessuno.

Ora sono crisalide.

Ho lacerato la mia pelle dal dorso e me ne sono liberata muovendomi con forza.

Mi sono posata sulla terra fresca.

Ho intrecciato fili di seta intorno a tutto il mio corpo fino a far sparire ogni spiraglio di luce.

Adesso sono immobile.

Non ho propositi.

Non ho futuro.

Il mio sangue è fermo.

Sono rapita dal mio sentire.

In questi giorni ti sento talmente forte che mi percepisco nuda, disarmata.

Ho paura di lasciarmi invadere dall'amore che provo per te.

Sono crisalide.

Sto accumulando coraggio.

La fretta non mi appartiene.

So che quando nascerò la mia realtà sarà diversa.

A tratti ti scorgo, senza filtri davanti agli occhi.

Scorre davanti a me l'immagine della tua mano che avvita un bullone,

dello sguardo raggiante che hai appena sveglio,

dei tuoi piedi neri di terra quando corrono nudi,

della tua danza dai movimenti perfetti,

della cura minuziosa che hai nelle azioni quando sei preso dai tuoi progetti,

della forza vitale che ti spinge verso il mondo, la tua curiosità affamata.

Osservo quanto ti piace quando il sole ti bacia la pelle,

ascolto il tuo canto flebile, quel sussurrio irresitibile che fai quando mangi qualcosa che appaga i tuoi sensi.

Ti capisco.

E' stato un cammino imperfetto, ma perfetto è ciò che ci lega.


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